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Description
Originariamente predestinata a divenire il nuovo convento claustrale delle monache Clarisse della chiesa di Santa Chiara, in quanto il vecchio non più adatto alla vita monastica, vide l’affidamento dei lavori all’architetto Pesce, sul sito occupato sino ad allora dall’orto di proprietà del monastero delle Clarisse. I lavori, originariamente previsti in una durata di anni quattro, si dilungarono notevolmente, tanto che le committenti non riuscirono mai ad abitarlo, in quanto nel 1866 a struttura quasi ultimata, la politica anticlericale del Regno d’Italia, ne comporterà l’incameramento nel pubblico demanio e la trasformazione in istituto penale per minorati psichici e fisici prima e successivamente in Casa di pena. Dal 1975 è Casa di Reclusione.
La meravigliosa ed imponente struttura definita all’epoca della sua prima costruzione “grandioso edificio di cui non vi è eguali in tutto il meridione”, copre un’aria di circa 6600mq e architettonicamente parlando, presenta aspetti di notevole pregio per cui è sottoposto a vincolo storico-paesaggistico ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, nº42.
Il carcere di Turi, ancora attivo, ha un’importante e interessante rilevanza nazionale anche per la sua storia penitenziaria. In esso vennero reclusi illustri protagonisti dell’antifascismo italiano quali, il comunista Francesco Lo Sardo, il socialista Sandro Pertini, poi fra i più amati Presidenti della Repubblica Italiana ed il pensatore Antonio Gramsci, uno dei fondatori del Partito Comunista Italiano. La cella di reclusione di quest’ultimo nella quale venne scritta gran parte dei suoi “Quaderni dal Carcere” e della sua corrispondenza, è monumento nazionale.
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