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FALDACCHEA DI TURI, L'AMORE IN UN BOCCONE

È un dolce che affonda le sue origini nell’etimologia della parola Faldaccherìa, termine di origine spagnola col quale già nel ‘600 nei conventi si intendevano dolci realizzati con uova e zucchero. Il dolce turese così come lo conosciamo oggi è il risultato di un perfezionamento degli inizi del ‘900 di una ricetta più antica, tramandata da una giovane donna turese che trascorse parte della sua giovinezza assieme alle suore del Sacro Cuore di Gesù di Cassano. La ricetta perfezionatasi come detto, vede il sapiente utilizzo di mandorle, tuorli d’uovo e zucchero per la pasta reale di mandorle, cotta al fuoco per renderla inarrivabile dal punto di vista della cremosità. Al suo interno un cuore di Pan di Spagna imbevuto di liquore casereccio all’Alchermes e farcita con l’amarena. La farcitura esterna da tradizione era quella con il cosiddetto “giulebbe” o zucchero “naspro”, sostituito in epoche più recenti anche con il cioccolato bianco, più delicato e meno dolce. Rimane invariata la decorazione con filo di zucchero colorato chiamata “scherzètte”. Un dolce unico nel suo genere che delizia il palato dei suoi tanti amatori. Nel tempo la Faldacchea ha acquisito la definizione di "dolce della sposa", perché la tradizione vuole che venga regalato come bomboniera, un dolce pensiero con cui gli sposi omaggiano gli invitati alla propria cerimonia nuziale. Dal 2022 gode del riconoscimento del marchio PAT presso il Ministero delle Politiche Agricole, e dal 2023 gode di un marchio collettivo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, riconoscimento mira a proteggere il nome, la ricetta, il disciplinare di produzione e la denominazione d'origine.

La Faldacchea è il dolce turese che affonda le sue radici nella tradizione. Nasce all'inizio del 900 nella cucina del Monastero delle Clarisse.

FALDACCHEA

TURI
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