Chiesa Santa Maria Assunta

Risalente quasi certamente al XII secolo. Nel 1407 viene elevata a Collegiata con Diploma del Re di Napoli, Ladislao d'Angiò-Durazzo. Ancor oggi ad un occhio attento la chiesa presenta degli interessanti elementi di richiamo al tardo-gotico napoletano, mediante accorgimenti prospettici che conferiscono l’impressione di una maggiore profondità e che quindi inducono a pensare che proprio gli elementi portanti della navata centrale siano appartenuti alla chiesa originaria, seppur poi riadattati alle nuove esigenze del gusto tardo-barocco del ‘700. A questa navata centrale nei secoli si aggiunsero le cappelle laterali di epoche differenti. Conserva la facciata settecentesca in stile neoclassico, suddivisa da quattro paraste doriche che sostengono un’ampia trabeazione, e un elegante torre campanaria alta 37 metri progettata da Pietro Magarelli e ultimata nel 1731, culminante con un bulbo “a cipolla” dall’effetto scenico, visibile da chilometri. La semplicità dell'esterno contrasta con la ricchezza degli stucchi interni. La chiesa è articolata in tre navate con le due laterali che consentono l’accesso alle cappelle, autentici scrigni d’arte, con opere di rilevante importanza artistica, quali; le sculture in pietra policroma dedicate alla Madonna di Terra Rossa ed alla Trinità dell'artista rinascimentale Stefano da Putignano, le pregevoli tele e pitture murarie dei pittori Giuseppe De Mattia, Alessio D'Elia, Nicola De Filippis, Nicola Gliri, Nicola Colonna, oltre che i settecenteschi, organo, cantoria, pulpito, e il seicentesco San Giacomo opera del napoletano Aniello Stellato, tutte opere lignee. La chiesa vede anche l’esistenza al suo interno di una cappella adibita a mausoleo della famiglia Moles, in stile tardo-rinascimentale con l’altare finemente decorato in pietra locale con nicchie in cui sono inserite statue in pietra policroma di epoca successiva a quelle di Stefano da Putignano, ma comunque nel solco del maestro o della sua scuola.