Palazzo Marchesale

Il Palazzo Marchesale racchiude in se una storia millenaria, risultato di alterne vicende costruttive che da torre a protezione del piccolo borgo annesso, l’ha portato divenire l’elegante residenza nobiliare dei Marchesi Venusio, nel XVIII secolo.

Dall’analisi delle varie tipologie di tratti murari in esso inglobati, è stato possibile risalire in termini costruttivi, almeno al periodo normanno, quando Ugo da Frassineto, primo Dominus di Turi e Frassineto fece realizzare tra la fine del XI e gli inizi del XII secolo, il primo nucleo del castellum, intorno ad una preesistente torre di epoca bizantina o longobarda collocata nel punto più alto dell’abitato, utilizzata come torre d’avvistamento e protezione del nascente borgo, dove in seguito a scavi si sono rivenuti resti di vasellame riferibili all’età bizantina.

È con l’arrivo degli aragonesi nel Regno di Napoli e della famiglia dei Baroni Moles a Turi nel 1546, che il castello iniziò la mutazione da castello a palazzo gentilizio. Il castello venne ampliato secondo le necessità amministrative dei nuovi feudatari con la predisposizione al piano terra e nei sotterranei, degli uffici amministrativi feudali, della sede del Governatore, delle celle di detenzione, delle scuderie, delle stalle, mentre al primo piano vennero realizzate le sale di rappresentanza sontuosamente decorate ed arredate.

Con la definitiva vendita del Feudo, questo passa nel 1752 ai “Venusio” di Matera, ricca famiglia di banchieri, i quali avviano l’ampliamento del palazzo con l’apertura di una nuova e ancora visibile porta urbica cittadina detta “Portanova”, ed una sostanziosa opera di cancellazione delle tracce del passato nell’edificio, portando ad un ulteriore ingentilimento del palazzo secondo i dettami artistici e architettonici settecenteschi con la predisposizione di finestre e finestroni con timpani curvilinei, ampie e lunghe balconate con fastosissime ringhiere in ferro battuto, e le ricchissime decorazioni settecentesche interne delle sale al piano nobile.